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Tumore colon retto: un test del sangue per la diagnosi precoce

Doctor with human Colon anatomy model. Colonic disease

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Ecco una buona notizia nel campo della diagnosi precoce. Un esperimento con un test del sangue ha mostrato un’accuratezza dell’83% nella diagnosi precoce del tumore del colon-retto, persino nelle sue fasi primarie.

Questo è stato dimostrato in uno studio condotto presso il Fred Hutchinson Cancer Center (Seattle) e appena pubblicato sul New England Journal of Medicine. Secondo questo studio, questo strumento semplice potrebbe rappresentare un’alternativa valida per lo screening di individui a rischio, anche se non presentano sintomi.

I risultati dello studio segnalano un progresso promettente verso lo sviluppo di mezzi più comodi per individuare il cancro del colon-retto in fase precoce, quando è più trattabile, fanno sapere gli autori dello studio. Il test, che ha un’accuratezza simile a quella degli esami sulle feci per la diagnosi precoce, potrebbe offrire un’opzione aggiuntiva per i pazienti che altrimenti potrebbero rifiutare le attuali opzioni di screening.

Test ematico, i primi risultati su 8.000 persone coinvolte

I risultati derivano dallo studio Eclipse, un’indagine clinica coinvolgente circa 8.000 persone di età compresa tra 45 e 84 anni, sottoposte sia a colonscopia, attualmente il metodo diagnostico principale per il tumore del colon-retto, sia al test ematico chiamato Shield, sviluppato dalla società californiana Guardant Health. Questo test individua i segnali del tumore del colon-retto nel sangue, derivanti dal DNA rilasciato dal tumore stesso, noto come DNA tumorale circolante (ctDNA). Dalle analisi è emerso che il test ematico ha individuato l’83% dei tumori del colon-retto confermati dalla colonscopia, non individuando il restante 17%, una percentuale simile ai test di screening per il sangue occulto nelle feci.

Un’alternativa per la diagnosi precoce

Sebbene la colonscopia resti il metodo di screening più accurato, questi risultati suggeriscono che il test ematico possa comunque rappresentare un valido strumento alternativo ai test basati sulle feci per la diagnosi precoce. “Il tumore del colon-retto è comune e può essere prevenuto efficacemente con lo screening, ma solo circa il 50-60% delle persone idonee effettivamente si sottopone a questi test”, ha aggiunto Grady. “Promuovere lo screening del cancro risulta più efficace quando si offrono diverse opzioni e si permette ai pazienti di scegliere ciò che ritengono più adatto a loro”.

50mila casi di cancro del colon-retto in Italia

Nell’ultimo anno in Italia, secondo il rapporto “I numeri del cancro in Italia 2023”, sono stati diagnosticati complessivamente più casi di tumore: i casi sono aumentati del 5% rispetto al 2020, passando da circa 376.000 a circa 395.000.

In particolare, il cancro del colon-retto (circa 50.000 casi) è tra i più comuni, preceduto solo dal cancro alla mammella (circa 55.000) e seguito da quello al polmone (circa 44.000), alla prostata (circa 41.000) e alla vescica (circa 29.000).

L’aumento dei casi riguarda soprattutto i giovani, come evidenziato anche negli Stati Uniti, dove i casi di tumore del colon-retto tra gli under 50 sono in aumento significativo. Secondo un recente rapporto dell’American Cancer Society, mentre si registra una diminuzione dei casi di cancro tra le persone con più di 65 anni, si osserva un aumento della malattia nelle fasce di età inferiore ai 50 anni, soprattutto tra i 30 e i 40 anni.