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Calano le nascite. Colpa anche del Covid

Mom, mummy, young mother with little baby daughter feet, legs in hands. Mum woman hugging child. New

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Calano le nascite sul territorio italiano. Lo conferma l’ultimo rapporto Istat sulla natalità in Italia che ha registrato un nuovo record negativo. Nel 2021 le nascite sono calate dell’1,1% rispetto all’anno precedente (400.249 nascite totali). Una differenza di 4.643 neonati rispetto al 2020. Dati negativi che si sono ripresentati anche nell’anno appena concluso: nel 2022 infatti, secondo i dati provvisori di gennaio-settembre, le nascite sono circa 6 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2021. Diminuisce anche l’effetto positivo associato all’immigrazione, man mano che invecchia anche la popolazione straniera residente. 

Le donne in età feconda, tra i 15 e 49 anni, sono sempre meno numerose. La denatalità è un fenomeno allarmante per la popolazione, in particolare perché riferito ai primogeniti. Nel 2021 i primi figli sono 186.485, il 46,6% del totale dei nati. Tra le motivazioni più evidenti c’è la permanenza dei giovani nella famiglia di origine, dovuta spesso alla precarietà lavorativa, ai lunghi tempi per la formazione, le difficoltà di accesso a mutui e affitti, oltre ad altri fattori di natura culturale. C’è un dato però che va sottolineato: la presenza di nuovi nati in aumento tra le coppie non sposate. Le nascite fuori dal matrimonio sono 159.821 nel 2021 (+14 mila nell’ultimo anno, +47 mila dal 2008), pari al 39,9% del totale (35,8% nel 2020). Tra i nati fuori dal matrimonio, ci sono soprattutto nati da coppie di celibi e nubili che nel 2021 arriva all’84,1% del totale dei nati fuori dal matrimonio. Complice anche la vertiginosa caduta dell’istituzione del matrimonio registrata negli ultimi 20 anni. Dal 2012 al 2021 sono diminuiti anche i nati con almeno un genitore straniero (21.461 in meno): 85.878 unità, 21,5% dei nati. Mentre i nati da genitori entrambi stranieri nel 2021 si attestano a 56.926 (quasi 23 mila in meno rispetto al 2012). 

Il Covid-19 infine ha contribuito alla denatalità. Il calo di nascite nel bimestre novembre-dicembre 2020 è proseguita nei primi mesi del 2021: si è registrato infatti un calo di nascite del -13,2. 

Altro fattore che incide è l’età media delle donne che partoriscono che ha raggiunto i 32,4 anni; cresce anche l’età media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,6 anni nel 2021 (oltre 3 anni in più rispetto al 1995): in particolare nel Lazio le madri hanno un’età media al momento del parto pari a 32,9 anni.